di Maestra Rosalba

sabato 2 maggio 2009

Semplici esperimenti scientifici per scuola Infanzia e scuola Primaria

Insegnare le scienze nella scuola Infanzia e nei primi due anni della scuola Primaria, significa prima di tutto veicolare i contenuti in modalità "esperienza di gioco", attraverso il gioco passare letteralmente le informazioni ai bambini e infine sollecitare le domande su cosa accade e su come i fenomeni hanno una spiegazione, che pur non immediatamente visibile, è possibile trovare con una analisi più approfondita. Questo non si significa che dobbiamo spiegare tutto, sta a noi soddisfare le curiosità dei bambini, ma anche e soprattutto invitarli a fare le prime ipotesi e a pensare strategie per spiegare le ipotesi,
Durante le attività svoltesi giovedì scorso durante la formazione presso il Presidio I.I.S. della Direzione Didattica di Guspini, abbiamo sperimentato con la tutor Ignazia una serie di attività da proporre ai bambini di scuola Infanzia e a quelli della Primaria.
Gli esperimenti che abbiamo eseguito durante l'incontro di aggiornamento non necessitano di laboratorio, si possono fare in aula o in cortile in totale sicurezza, e se si deve toccare qualche sostanza, sarà la maestra a mostrare come si esegue. Abbiamo potuto assistere a una decina di attività e di queste, approfittando delle ore di scienze di stamani, ne ho scelto quattro che ho presentato oggi. Dopo averli fatti vedere ed eseguire ai bambini, io non escluderei che qualcuna di queste attività sperimentali è proponibile anche nell'asilo nido.

La scatola del Tatto: adatta anche ai bambini di asilo Nido, scuola Infanzia e scuola Primaria.
Occorrente
una scatola,
sassolini,
foglie,
biglie ecc
Ho preparato questa scatola dove ho messo conchiglie, palline, foglie, una pigna, dei pezzetti di legno, sassolini, un gomitolo, delle foglie di erba.... A turno i bambini hanno infilato una manina e attraverso il tatto cercato di distinguere che oggetto stavano toccando. Non tutto è stato riconoscibile hanno compreso che certe cose sono riconoscibili usando più sensi, un pò come dicevamo nel laboratorio per le classi prime in questo post sui 5 sensi. Il "compito per casa" è ripetere l'esperimento, preparando una scatolina con oggettini e proporlo ai cuginetti, ai genitori e agli amici. Gli alunni dovranno portare la scatolina alla prossima attività di scienze e provare reciprocamente a riconoscere gli oggetti posti dentro la scatola. Durante questa attività mi sono venuti in mente i giochi nel vicinato, le tasche dei bambini pieni di cose trovate in campagna e scambiate coi compagni. Credo che agli alunni di oggi manchi questa "scuola del vicinato"

Gonfiare un palloncino con l'anidride carbonica: adatta ai bambini di Scuola Infanzia e scuola Primaria.
Occorrente
bottiglia di plastica
palloncino
aceto
bicarbonato di sodio
Questo è il secondo esperimento che ho deciso di ripetere, in una bottiglia di plastica piccola ho messo qualche cucchiaio di aceto e ho aggiunto del bicarbonato di sodio, ho infilato un palloncino che ha cominciato a gonfiarsi per lo sprigionarsi dell'anidride carbonica. Inutile dire che è stato un coro di ohhhh e di gridolini di allegria. I bambini si sono vermante stupiti di questa attività che hanno cominciato a chiamare magia, allora li ho rassicurati e ho spiegato che avevano appena visto una "reazione chimica" per il contatto di due elementi. L'ho detto a parole semplici. Ma non so se mi hanno ascoltato catturati come erano dal palloncino che continuava a gonfiarsi!!

Per questo esperimento che a me pare adatto anche ai bambini di asilo Nido oltre a quelli scuola Infanzia e scuola Primaria vi occorre
vaschetta di plastica colorata
acqua
borotalco
sapone liquido
Inizialmente ho riempito il lavamani di acqua, poi ho versato del borotalco su un piano e ho invitato un alunno a cospargere delicatamente la superficie dell'acqua con il borotalco. Poi ho chiamato un altro alunno e gli ho messo un pizzico di sapone liquido sul dito indice, l'ho invitato a mettere il dito sulla superficie dell'acqua e.... meraviglia delle meraviglie si è formata una stella la prima volta, poi la seconda volta il borotalco è scappato verso le pareti del lavamani facendo una sorta di vortice al contrario! A turno i bambini hanno svolto l'attività e Davide ha esclamato: "Che bello questo esperimento maestra!!" Ho spiegato loro che l'acqua ha una sua tensione, con dei piccoli esempi ho cercato di farmi capire, e ho concluso che il detersivo è "tensioattivo" rompe la superficie dell'acqua. Abbiamo parlato dell'inquinamento dei mari e dei fiumi e ho chiesto loro che cosa ne sapessero.

Queste due esperienze sul galleggiamento sono adatte anche ai bambini dell'asilo Nido oltre che della scuola Infanzia e della scuola Primaria. Occorre:
vaschetta di acqua capiente (in alternativa in bagno riempite le vaschette di lavaggio dei bambini)
plastilina (pongo)
piccoli oggetti
un' arancia con la buccia
Ho riempito per bene fino all'orlo il lavamani di acqua, ho fatto vedere l'arancia e ho chiesto ai bambini se secondo loro avrebbe galleggiato. Alcuni hanno risposto di si altri non lo sapevano. Ho dato in mano l'arancia e ho chiesto di metterla nell'acqua. L'arancia naturalmente galleggiava. Poi ho ripreso l'arancia e l'ho sbucciata con le mani. L'ho dato ad un altro bambino e ho detto di rimetterla in acqua: l'arancia è subito affondata. A questo punto ho chiesto ai bambini di spiegare il fenomeno, di sottolineare le differenze tra il prima e dopo, che cosa potrebbe aver favorito il galleggiamento e cosa l'affondamento. Toccando la buccia si sono accorti che è spugnosa e sono arrivati alla conclusione che è la cosa che fa galleggiare l'arancia!!


Ho consegnato a tutti un pezzetto di plastilina, affichè la lavorassero con le mani per renderla morbida, poi ne abbiamo fatto un unica pallina che un bambino ha gettato nell'acqua: coro di esclamazione "E' affondata!!" Ho preso la plastilina l'ho modellata a forma di barchetta e ho chiesto ai bambini se secondo loro sarebbe affondata, si sono guardati perplessi. Ho fatto posare la barchetta in acqua e chiaramente non è affondata. Ci hanno giocato mettendoci dei pesi finchè non è affondata davvero! Allora ho chiesto provate a spiegare perchè stavolta non è affondata la plastilina. Alla fine sono arrivati alla conclusione che è stata la forma a determinare il galleggiamento. Allora ho raccontato la storia del signor Archimede il quale affermò che un corpo immerso in acqua riceve una spinta dal basso verso l' alto pari al peso del fluido spostato.

Ci resta ancora qualche sabato di attività di scienze e speriamo di riuscire a fare ancora qualche esperimento e forse a ripetere anche questi, perchè mi sa che una sola volta non basta. Arriva l'estate ora c'è un motivo in più per giocare con l'acqua e ripensare le cose che abbiamo imparato... io con loro.

Qua gli esperimenti in formato word da scaricare



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4 riflessioni:

Unknown il 27 ottobre 2010 alle ore 16:00 ha detto...

molto, molto belli.
Finalmente qualcuno che non guarda soltanto le foglie verdi, il lombrico bruno e molliccio, le formichine piccole e nere.
Non solo biologia e osservazione ma sperimentazione.
E' previsto un percorso in cui i bambini abbiano il gusto di scoprire e formulare ipotesi?
Oppure è una dimostrazione che serve da stimolo alla curiosità?

Rosalba il 27 ottobre 2010 alle ore 16:13 ha detto...

Daniela entrambe le cose: la formulazione di ipotesi dietro richiesta dell'insegnante ad esempio "Cosa accade se...? Provate a immaginare" "provate a descrivere cosa accade se..." "Come fareste ora, come vi muovereste..." "Spiega perchè"

Stimolare la curiosità perchè a casa i bambini ci riprovano, perchè imparano a guardare la realtà con il criterio della scoperta, nel tentativo di vedere ciò che è meno evidente nell'osservazione superficiale.

Anonimo ha detto...

Pure io l'ho fatto l'esperimento del palloncino...solo che dopo m'è scopiato in faccia !!
Ma ero piccola avevo solo 13 anni ora ne ho 82 !! Che Dio mi benedica !!

Alessandra ha detto...

spero che mio figlio incontri insegnanti come te...

 

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