di Maestra Rosalba

sabato 13 dicembre 2008

Compiti a casa si, compiti a casa no

Ogni anno in questo periodo mi viene da pensare ai compiti a casa per le vacanze natalizie. Da prima ci pensavo come genitore di una scolara. Ora ci penso come insegnante. Ripenso alla preoccupazione di mia figlia nel pensare che aveva da fare i compiti, che aveva delle scadenze... la roba da studiare.... i problemi di matematica... il classico tema "racconta come hai trascorso le vacanze". Ora da docente non ho dimenticato quell'ansia, quel vedere sfuggire i giorni con le cose da fare che si accumulano, fino a ritrovarsi a due giorni dal rientro delle vacanze con ancora tanti compiti da eseguire.
Mi sono spesso domandata se c'è un modo perchè i compiti diventino un momento piacevole. Intanto in questa riflessione ho pensato spesso ai genitori e empaticamente mi sono messa dalla loro parte tutte le volte che si andava via in vacanza e c'era da portarsi dietro i quaderni dei compiti, o a quei genitori che aspettano le vacanze per occuparsi di tante cose trascurate per via del lavoro.
Tra me ho pensato che oltre ai "compiti si e compiti no" può esserci la terza via. Sono sicura che molti colleghi l'hanno sperimentata e divulgata io l'ho trovata da sola attraverso il classico buon senso coniugando la necessità di esercizio con l'obbligo del rispetto del tempo delle vacanze dei bambini e del tempo dei genitori che lavorano e che spesso non possono stare ore a seguire i bambini nei compiti.
Anche lo scorso anno avevo una la classe prima della scuola primaria, i bambini muovevano i primi passi nella scrittura autonoma e nella lettura e mi è venuta un idea:
Ho scritto loro una lettera che diceva pressapoco cosi:
"Carissimo fra poco arriveranno le vacanze di Natale e per un po' starai lontano dai compagni e le maestre, per non dimenticare quello che hai imparato fino ad oggi, oltre a divertirti durante queste vacanze e visitare posti nuovi o stare con gli amici e i parenti, ti chiedo di leggere tutto ciò che incontrerai nei luoghi che frequenterai: i cartelli, le insegne pubblicitarie, le vie, i nomi delle città e tutto ciò che troverai scritto. Se vorrai, quando avrai qualche minuto libero, potrai segnare sul quaderno le persone che hai incontrato, scrivere le cose buone che hai mangiato, i posti che hai visitato, le cose "speciali" che hai visto... Un film ad esempio. 
E se avrai ancora del tempo potrai ascoltare dalla voce dei tuoi genitori la fiaba che voglio donarti. Non dimenticare che il Natale è anche un momento per pensare a chi ha meno di noi, ai tanti bambini che sono meno fortunati di te, quindi sii felice di tutto quello che riceverai sia in doni che in affetto. La tua maestra"
A questa lettera ho allegato un foglio colorato con una piccola fiaba sul natale di Grazia Deledda. lo trovate qua nel caso voleste leggerlo.
Il risultato di tutto questo mi ha stupito, tutti gli alunni hanno eseguito i compiti,  tantissimi senza che io lo chiedessi hanno fatto molto di più, costruendo una sorta di diario di bordo delle vacanze, io ho letto il compito di ciascuno e ho ringraziato per aver condiviso con me le loro vacanze natalizie. Chiaramente con un'organizzazione di questo tipo si valorizza il prodotto del singolo senza soppesare le quantità, ciascuno ha fatto secondo quanto riteneva giusto e il tempo lo consentiva.
Per quanto riguarda le classi successive occorre dosare il grado di difficoltà, si possono dare dei compiti creativi leggermente più impegnativi, l'importante che gli alunni possano parlare e scrivere di ciò che amano.
Si tratta di seminare il raccolto verrà dopo...
A presto
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