di Maestra Rosalba

lunedì 25 gennaio 2010

Unità didattica Il Carnevale tra passato e presente: un itinerario geografico.

Leggendo la filastrocca Carnevale Moderno si comprende come il Carnevale può essere una buona occasione per riflettere coi bambini sul cambiamento dei costumi, inteso come modo di pensare e di agire. Per capire come le nostre scelte sono influenzate dalla pubblicità. Con i bambini non sono necessari tanti discorsi. E' sufficiente far notare loro questo: raccontare come si faceva fino qualche decennio fa, quando il costume di Carnevale era il risultato di un rimaneggiamento di abbigliamento normale o se la mamma se la cavava con filo e ago poteva con le sue mani e stoffe di recupero, cucire un vestito. 
Le maschere di riferimento erano quelle classiche: Zorro, Pinocchio, Fatine, Pierrot, Arlecchino e via dicendo.

Costumi di Carnevale oggi
Con l'era della TV e l'avvento dei grandi centri commerciali è cambiato tutto: i personagi da imitare sono diventati quelli dei cartoon o dei film e in commercio ai prezzi più disparati si può comprare il "sogno" del proprio eroe del momento. Non è così per tutti i bambini, ma lo è per la stragrande maggioranza e purtroppo le mamme che in controtendenza cercano di creare con le loro mani (e risparmiare anche, il che non guasta) si ritrovano a combattere vere e proprie battaglie.

Dopo aver argomentato le diverse esperienze tra passato e presente:

Allestire un cartellone con le maschere della Commedia dell'arte
Inizialmente spieghiamo in maniera semplice che...

Le maschere tradizionali: Arlecchino, Colombina, Brighella, Dottor Balanzone, Pulcinella sono in gran parte quelle che si rifanno alla Commedia dell'arte che nata in Italia nel XVI secolo e rimasta popolare sino al XVIII secolo. Le rappresentazioni non erano basate su testi scritti ma dei canovacci (traccia) detti anche scenari.  Inizialmente queste rappresentazioni si tenevano all'aria aperta con una scenografia fatta di pochi oggetti.
Le compagnie erano composte da dieci persone: otto uomini e due donne. All'estero era conosciuta come "Commedia italiana". La parola "arte", significava "mestiere" e si chiamava anche: commedia all'improvviso, commedia a braccio o commedia degli Zanni.
Colombina è il nome di una maschera veneziana della Commedia dell'Arte. È la scaltra servetta fidanzata di Arlecchino. È molto maliziosa e convince Arlecchino ad esaudire ogni suo desiderio, soprattutto a comprarle tutto ciò che desidera. Nelle rappresentazioni spesso viene corteggiata del padrone Pantalone, facendo ingelosire Arlecchino.
Arlecchino è una famosa maschera bergamasca della Commedia dell'Arte. Il suo nome in lingua francese è Arlequin, mentre in inglese viene chiamato Harlequin. E' una maschera molto antica che deriva dall'unione di altre maschere. Rappresenta il servitore.
Pulcinella (napoletano: Pulecenella) è una maschera napoletana della commedia dell'arte. La maschera di Pulcinella è stata inventata ufficialmente nella seconda metà del Cinquecento. Le origini di Pulcinella sono però molto più antiche. Le ipotesi sono varie: c'è chi lo fa discendere da “Pulcinello” un piccolo pulcino perché ha il naso adunco; c'è chi sostiene che un contadino di Acerra, Puccio d'Aniello, nel '600 si unì come buffone ad una compagnia di girovaghi di passaggio nel suo paese.
Pierrot è una maschera nata in in Italia verso la fine del Cinquecento. Il nome di Pierrot è un francesismo che deriva dal personaggio italiano della Commedia dell'Arte, chiamato Pedrolino.
Pantalone è una maschera veneziana, anch'esso  personaggio della Commedia dell'Arte. Pantalone nasce a Venezia intorno alla metà del '500, rappresenta il tipico mercante vecchio e avaro.
Balanzone (da balanza, bilancia, rappresentazione ironica della Giustizia), detto anche Dottor Balanzone, è una maschera di origine bolognese. Appartiene anche'esso alle maschere della Commedia dell'Arte. Nativo dell'Emilia, dove ha compiuto gli studi, è il classico personaggio "serio", sapientone e presuntuoso che si lascia andare spesso in lunghi e  complicati discorsi infarciti di citazioni colte in latino maccheronico.
Brighella è il compare di Arlecchino. Entrambi sono i servi della commedia dell'arte, ed entrambi sono nati a Bergamo. Brighella non fa solo il servo come Arlecchino, ma un'infinità di altri mestieri, non sempre onesti. Così si ritrova sempre in mezzo a svariati intrighi. Elementi caratteristici del personaggio sono la prontezza e l'agilità della sua mente, per escogitare inganni e preparare trappole in cui far cadere il prossimo, tutto questo solo per il gusto stesso di imbrogliare gli altri. È intrigante, molto furbo e senza scrupoli. Brighella inoltre è un tipo bugiardo, racconta frottole con sicurezza e convinzione che è quasi impossibile distinguerle dalla verità. Inoltre è molto abile nel cantare, suonare e ballare.
Gianduja (in piemontese Giandoja) è una maschera popolare torinese di origini astigiane. Il suo nome deriva dalla locuzione Gioann dla doja ovvero Giovanni del boccale. Allegro e godereccio, incarna la figura  del  "galantuomo" Piemontese coraggioso, assennato, incline al bene e fedele alla sua inseparabile compagna Giacometta.
Stenterello è la maschera tradizionale di Firenze. Conosciuto come l'unica maschera del Carnevale e del Teatro fiorentino. Ha un fisico magro, sparuto, gracilissimo, come colui "che pare cresciuto a stento". E' piccolo di statura, di carnagione giallastra, la fronte spaziosa e le ciglia arcuate.
Rugantino è una maschera del teatro romano. Questa maschera impersona un tipico personaggio romanesco, "er bullo de Trastevere, svelto co' le parole e cor cortello", il giovane arrogante e strafottente ma in fondo buono e amabile. L'aspetto caratteristico di Rugantino è l'arroganza, infatti il suo nome nasce dalla parola romanesca ruganza ovvero "arroganza".
Meneghino (in milanese Meneghin) il cui nome è un diminutivo del nome Domenico (milanese Domenegh e Menegh). È una maschera della Commedia dell'arte che si identifica con la città di Milano. Di origini incerte all'inizio pare fosse Meneghin Pecenna in quanto parrucchiere pettegolo.

Le grandi sfilate di Carnevale in Italia
Altre importante manifestazioni riguardanti Carnevale si svolgono a:
Viareggio dove vi si svolge uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali d'Italia e d'Europa. A caratterizzarlo a livello internazionale sono i grandi carri allegorici  che sfilano lungo la passeggiata di fronte al mare di Viareggio, nelle domeniche fra gennaio e febbraio. Sui carri sono poste enormi caricature in cartapesta di uomini famosi nel campo della politica, della cultura o dello spettacolo. Burlamacco, raffigurato sotto è la maschera tipica.



Carnevale di Putignano, che si trova in Puglia, la cui origini non sono certe, pare che sia uno dei più antichi Carnevali d'Europa la maschera tipica è Farinella che deriva da un piatto tipico della zona.
Anche il Carnevale di Cento ha origini molto antiche, si svolge aopunto a Cento cittadina dell'Emilia Romagna. E' l'unico carnevale Italiano a essere gemellato con il Carnevale di Rio de Janeiro. Ogni anno il vincitore della sfilata dell'anno precedente si reca a Rio dove partecipa alla sfilata dei carri.
Il Carnevale di Venezia è uno dei più antichi e conosciuti al mondo. L’attuale Carnevale di Venezia è diventato un grande e spettacolare evento turistico, che richiama migliaia di visitatori da tutto il mondo che si riversano in città per partecipare a questa festa considerata unica per storia, atmosfere e maschere.
Lo Storico Carnevale di Ivrea, famoso per il suo momento culminante della Battaglia delle Arance, è invece considerato il più antico al mondo, seguendo un cerimoniale scritto mai interrotto dal medioevo ai nostri giorni. L'intero carnevale ha il pregio di rappresentare, sotto forma di allegoria, la rivolta dei cittadini per la libertà dal tiranno della città.
Nelle arcidiocesi di Milano si osserva il carnevale Ambrosiano, cioè il Carnevale è prolungato fino al savbato successivo al martedì grasso, giorno in cui termina ovunque il carnevale. Si racconta che  il vescovo sant'Ambrogio fosse impegnato in un pellegrinaggio e avesse annunciato il proprio ritorno per carnevale, per celebrare i primi riti della Quaresima in città. La popolazione di Milano lo aspettò prolungando il carnevale sino al suo arrivo, posticipando il rito delle Ceneri che nell'arcidiocesi milanese si svolge la prima domenica di Quaresima.
Ricordiamo allora qualche tradizione folkloristica regionale meno nota.
In Sicilia tra le maschere più caratteristiche del passato occorre decisamente ricordare quelle dei "Jardinara" (giardinieri) e dei "Varca" note soprattutto nella provincia di Palermo e quelle dei "briganti" e quella del "cavallacciu" note soprattutto nel catanese.
Mammutones e Issohadores in Sardegna. Famose e antiche maschere sarde, rappresentano la lotta tra i contadini oppressi e i rappresentanti dei potenti: i Mammutones vestono pelli, indossano una maschera di legno senza espressione tenuta da un fazzoletto, sono carichi di pesanti campanacci e camminano con ritmo cadenzato; gli Issohadores, in pantaloni bianchi, giubbetto rosso, largo scialle femminile alla vita, fanno roteare con grande abilità' i loro lazos con cui, in antico, prendevano uomini e bestie.
A questo punto è possibile organizzare una vero e proprio tour delle maschere e delle sfilate della Penisola italiana. Basterà integrare il presente lavoro con le maschere della propria regione.
Fotocopiate in formato A3 la cartina allegata al file, stampare le foto delle maschere, se necessario rimpicciolitele cliccando sull'angolo della foto, farle ritagliare e incollare accanto a ciascuna regione di provenienza, con una freccia fate collegare la maschera alla relativa regione.
Il lavoro è divertententissimo pr i bambini anche se non conoscono le regioni, è anzi un modo per conoscerle diverso e piacevole, io l'ho proposto ai miei alunni di seconda, e semplificato al massimo lo proporrò agli alunni di prima.

L'unità didattica in forma semplice, solo nominando regioni e maschere e/o sfilate,  è adatta anche agli alunni di cinque anni di scuola Infanzia. L'attività intera può essere ridotta solo alle maschere della Commedia dell'arte. Viceversa si può ridurre alle sole sfilate di carnevale. Si presta ad eventuali espansioni sulle tradizioni regionali e in particolare di quella di appartenenza.

Download Le maschere della commedia dell'arte  e le grandi sfilate italiane: un itinerario geografico.

I materiali di questo post che ho riadattato all'uso didattico, sono di varia provenienza, il principale è Wikipedia.


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3 riflessioni:

Rosaria il 27 gennaio 2010 alle ore 10:17 ha detto...

Cara Rosalba, buon giorno!E' giusto che come insegnante, spieghi ai tuoi ragazzi, il carnevale.

Dico questo, perchè il carnevale è una festa che non mi piace, non mi è mai piaciuta, non so neppure io il perchè.

Un bacione.

Rosalba il 27 gennaio 2010 alle ore 17:53 ha detto...

Rosy carissima neppure io amo il Carnevale. Ma un insegnamento a 360 grandi non può non tenere conto dei sogni dei bambini. Ho comunque preferito far prevalere la conoscenza delle nostre tradizioni. Le maschere della commedia dell'arte hanno il loro fascino se si pensa ai sorrisi che regalavano ai viandanti, e sì che la vita era grama allora più che adesso.

Un bacione

Piera ha detto...

verissimo i bambini amano il carnevale.Unità molto interessante anche io ho fatto un lavoro simile.Grazie maestra

 

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